Armonia Estetica

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L’estetica facciale è legata alle norme di riferimento ideale, in quanto da sempre si considera “bello” ciò che era considerato funzionalmente armonico.

Un viso presenta armonia non solo quando le basi scheletriche sono normali ma anche quando le loro dimensioni sono proporzionate ed armoniche tra di loro. (Enlow)

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La ricerca di un equilibrio funzionale con mezzi dell’area ortognatodontica deve comprendere anche un apprezzamento estetico. Questa correlazione è fondamentale in ortodonzia perché spesso la motivazione alla correzione nasce dai pazienti da una considerazione estetica invece che funzionale.

 

…la natura ha composto il corpo umano in tal modo che il viso, dal mento all’alto della fronte ed alle più basse radici dei capelli, fosse la decima parte [del corpo]….il corpo e il mento al vertice più alto, l’ottava parte; insieme col collo, dalla sommità del petto all’attaccatura inferiore dei capelli, la sesta parte, [ dalla metà del petto] al vertice sommo la quarta parte. La terza parte del viso considerata in altezza è dal mento alla base delle narici; un’altra parte è costituita dal naso stesso, considerando dalla base delle narici al punto di incrocio delle sopracciglia. E l’altra terza parte va di li alla radice dei capelli…. (Vitruvio, De Archit. III, 1,65).

La ricerca della bellezza e dei corretti rapporti armonici hanno sempre stimolato sia la ricerca nell’arte che la ricerca filosofica dell’uomo è il viso al centro di tale interesse, i concetti di bellezza di espressione dello sguardo ed emozione del viso si fondono in un concetto di unitarietà.

Il primo ad introdurre il termine di estetica (dottrina della conoscenza sensibile) fu Baumgarten. Anche Kant, pur senza riferirsi alla dottrina di Baumgarten, parla di giudizio estetico.

 

I valori antropologici del concetto di “bellezza” devono essere valutati in funzione dell’appartenenza razziale di ogni essere umano. L’elemento più importante oltre     all'”interiore” concezione del “proprio bello” nel concetto di bellezza del volto sono i concetti di “proporzione” di volta in volta adattabili alla singola persona per età, razza e tipo di dentatura non dimenticando che ogni periodo dello sviluppo umano ha portato a differenti e significativi sviluppi del concetto di bellezza.

Un viso normale è l’esito di una crescita e di uno sviluppo di tutte le parti che lo compongono. L’elemento architetturale fondamentale è rappresentato dallo scheletro facciale che funge da supporto alla dentatura e ai tessuti molli di copertura. Un corretto rapporto spaziale delle basi scheletriche, mascella e mandibola, all’interno del contesto facciale consente l’affrontamento normale dei denti definito come normo-occlusione. I tessuti molli sono l’elemento esposto del complesso cranio-facciale e quindi la loro conformazione determinerà l’estetica del viso. Un viso normale è tale perché la dimensione e la posizione reciproca delle basi scheletriche consente un corretto affrontamento dei denti.

La costruzione di un sorriso perfetto nasce da uno studio attento e approfondito che l’odontoiatra deve compiere utilizzando le proprie competenze e la collaborazione di altri professionisti specializzati in settori complementari. Una figura professionale fondamentale è quella del Chirurgo Maxillo- Facciale.

La chirurgia maxillo-facciale, combinata all’ortodonzia, ha la sua massima espressione nel trattamento delle deformità dentofacciali. L’ortognatica è una disciplina chirurgica che permette la correzione di un ampio spettro di deformità o anomalie dello scheletro facciale e dei denti. I difetti che possono necessitare d’intervento sono:

– una mandibola troppo grande che provoca un morso inverso, disturbo per cui, a bocca chiusa, gli incisivi superiori sono coperti dagli inferiori;
– una mandibola poco sviluppata che causa un mento sfuggente e la presenza di un ampio spazio tra gli incisivi superiori ed inferiori;
– asimmetrie dento-facciali con deviazione delle ossa mascellari e del mento;
– alterazioni dell’occlusione,come il morso profondo, in cui gli incisivi superiori coprono eccessivamente quelli inferiori, o il morso aperto, in cui gli incisivi superiori ed     inferiori non vengono in contatto.

Una disgnazia è l’esito di una crescita sfavorevole dei mascellari. ( FGD)

È sempre indispensabile una stretta collaborazione tra l’ortodontista ed il chirurgo maxillo-facciale in quanto, il più delle volte, prima d’intervenire chirurgicamente risulta necessario un lungo trattamento ortodontico, che può durare anche fino a due/tre anni. È bene ricordare che gli interventi di chirurgia ortognatica, per quanto importanti ed impegnativi, non hanno, tranne rare eccezioni, una ricaduta eccessivamente pesante sul paziente e sulla sua possibilità di condurre una vita normale. Infatti, vengono eseguiti per via endorale e quindi non residuano cicatrici esterne sul viso, ed inoltre non comportano quasi mai il bloccaggio intermascellare rigido.

Articoli Consigliati

[Arnett GW, Maclaughin RP: Facial and Dental Planing for Orthodontist and Oral Surgeons. Mosby, 2004].                                                                                                     [Epker BN, Stella JP Fish LC: Dental Facial Deformities Intergrated Ortodontic and Surgical Correction Mosby 1995].                                                                         [Obwergers H: Mandibular Gtawih Anomalies Springer-Verlang,2001].                                                                                                                                                                         [Proffit WR,Withe RP Jr: Surgical Orthontic Treatment. Mosby Year Book, 1991].                                                                                                                                                  [Sackett DL, Strass SE, Richardson WS, Rosemberg W, Hayners RB: La medicina basata sulle evidenze scientifiche. EMB Centro Scentifico Editore Sec Ed Torino, 2003].                                                                                                                                                                                                                                                                                 [Samchukov ML. Cape JB, Cherkashin AM: Craniofacial Distraction Osteogenesis. Moby, 2001].